La stazione di Firenze S. Maria Novella presenta una location di notevole pregio: la Palazzina Presidenziale. La Palazzina Presidenziale a sua volta offre 4 sale - la Sala Presidenziale, la Sala Convegni, la Sala Spiga e la sala Polluce - e uno spazio esterno, la Fontana dell'Arno, situato nel portico d'ingresso della Palazzina Presidenziale.

La Palazzina Presidenziale (reale) di Santa Maria Novella,

nei pressi della stazione di Santa Maria Novella, era destinata alla sosta e alla residenza temporanea del Re e della corte. L’edificio, realizzato da Giovanni Michelucci per la parte strutturale e da Italo Gamberini e Pier Niccolò Berardi per le decorazioni pittoriche e plastiche, si distingue per la preziosità dei materiali di rivestimento e la ricercatezza dei particolari e delle finiture.
La struttura, avanzata rispetto all’ala lungo via Valfonda, si sviluppa su una pianta di 28 metri per lato, organizzata all’interno intorno alla Sala Reale, racchiusa tra due vestiboli sui lati lunghi (Atrio e Sala Spiga) e circondato sui lati opposti dalla saletta particolare del re (Sala Polluce) e dalla saletta dei ministri, con i relativi servizi.
Il rivestimento esterno è quasi totalmente in marmo fior di pesco carnico, utilizzato anche all’interno per le pareti, su cui risaltano le cornici in massello di marmo bianco di Carrara, mentre per il pavimento della galleria di passaggio e del portico d’onore è stato utilizzato un serpentino verde Alpi.

S. Maria Novella station in Florence includes an extremely prestigious location: the Presidential Palace building. The Presidential Palace has, in turn, 4 halls it makes available as prestige venues - the Royal Hall, la Conference Room, the Spiga Room and the Pollux Room - plus an outdoor space, the Fountain of the Arno, located by the entrance portico of the Presidential Palace.

The Presidential Palace at Santa Maria Novella,

near Santa Maria Novella station, was built as a temporary stopping-place and residence for the King and his court. The building, whose structural architecture was designed by Giovanni Michelucci while its pictorial and sculptural decorations are the work of Italo Gamberini and Pier Niccolò Berardi, is distinguished by the use of precious materials for its interior decoration and the sophisticated delicacy of its details and finishings.
The structure, projecting in relation to the wing along Via Valfonda, develops from a basic plan measuring 28 metres along the sides, internally organised around the Royal Hall, flanked by two vestibules on the long side (the Atrium and the Spiga Room) and surrounded on the opposite sides by the king’s personal room (Pollux Room) and the ministers’ room, with relative bathrooms.
The outer facing consists almost entirely of peace-coloured Carnic marble, used also indoors on the walls, with contrasting cornices of solid white Carrara marble, while the floors of the passage gallery and the ceremonial arcade are paved with green alpine serpentine.

 


PALAZZO ROSSELLI DEL TURCO

European school of economics

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Il palazzo che osserviamo fu commissionato da Pier Francesco Borgherini a Baccio d’Agnolo intorno al 1517. La facciata s’impone sulla stretta strada con il linguaggio castigato che caratterizza i primi lavori di Baccio, con le finestre e il portone decorati da una corsa di bugnati e dagli eleganti ferri battuti, a sostegno di torce e stendardi. Dall’androne si accede a un atrio dall’andamento irregolare, dovuto al fatto che il muro della Chiesa dei Santi Apostoli confina con il palazzo. La copertura della volta a vele termina in raffinati peducci decorati da due fasce di foglie d’acanto il soffitto delle scale è invece realizzato in listoni di pietra, una rarità all’interno dei palazzi fiorentini. Racconta il Vasari nella vita dedicata a Baccio: “Diede a Pier Francesco Borgherini i disegni della casa in borgo Santo Apostolo, et in quella con grande spesa fece condurre ornamenti di porte e di camini, e particolarmente ordinò l’ordinamento di essa camera, il quale tutto di noce intagliato con somma bellezza, a bonissimo termine condusse”.  

La famiglia Borgherini abitò nel palazzo fino alla metà del ‘700, quando fu coinvolta in uno scandaloso ammanco dai Granai dell’Abbondanza. Il patrimonio e l’edificio furono confiscati dallo Stato e i Rosselli del Turco acquistarono quest’ultimo a un’asta giudiziaria. I Rosselli erano conosciuti per aver dato i natali a famosi pittori, quali Cosimo e Matteo Rosselli e allo studioso di antichità Stefano Rosselli (1598-1664), autore di manoscritti sulle opere d’arte presenti nelle chiese fiorentine del Seicento; si distinsero inoltre per le considerevoli opere di bene. Oggi l’edificio ospita gli uffici e le stanze dell’International Business School European School of Economics (www.uniese.it).

 

PALAZZO ROSSELLI DEL TURCO

European school of economics

The Borgherini were among the most active supporters of the arts in the first half of the 16th century in Florence. The palazzo was commissioned by Pier Francesco Borgherini to Baccio d'Agnolo – one of the most famous architects of the period – in around 1517.  Its windows and doors are decorated with a course of typical ‘bugnato’ (Florentine ashlar) and elegant wrought iron - used to hold torches and banners - that emerge on bare plaster which is then divided into the two top floors. The spacious entry hall leads to an irregularly shaped atrium which owes its form to the fact that it shares a wall with the church of Santi Apostoli. There is in fact a private access to the church from inside the palazzo. The vaults of the atrium ceiling end in fine corbels decorated with two bands of acanthus leaves, while the ceiling of the stairs is made of planks of stone - a rarity in Florentine palazzos.

The luxurious interior of the building was described by Vasari in his work dedicated to the life of Baccio: ‘He gave Pier Francesco Borgherini drawings of the house in Borgo Santo Apostolo, who at great expense had ornaments brought for the doors and chimneys, and in particular oversaw the creation of the finely carved walnut paneling of the room, which at its termination, was of great beauty.’ The Borgherini family lived in the palazzo until the mid-18th century, when the family was implicated in a scandal involving shortages from the Granai dell’Abbondanza granary. The family’s holdings and properties were confiscated by the Lorraine State and sold at judicial auction. It was during this auction that the Rosselli del Turco family acquired the property which has been in their possession ever since. The Rosselli family was known for having birthed many famous painters, such as Cosimo and Matteo Rosselli and the antiquities scholar, Stefano Rosselli (1598-1664), author of manuscripts on the works of art found in Florentine churches of the 17th century. Today the building hosts ESE Florence

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LE MURATE/PAC

Su incarico della Direzione Cultura del Comune di Firenze, Le Murate Progetti Arte Contemporanea propone mostre, incontri, performance e workshop centrati sulle tematiche ed i linguaggi artistici del contemporaneo, con un taglio fortemente interdisciplinare. Lo Spazio Riviste e le Residenze per artisti si offrono come luogo di aggiornamento e formazione. Le Murate Progetti Arte Contemporanea è un centro di ricerca e produzione artistica per la città e sulla città.

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Villa Favard

Denominata anticamente Palagio dei pini, la villa di Rovezzano appartenne alla famiglia dei Cerchi, che nel 1493 la cedette ai Bartolini. Agli inizi del Cinquecento, Zanobi Bartolini dette l'incarico a Baccio d'Agnolo di restaurare l'edificio e di progettare la sistemazione dello spazio esterno. Questi propose uno schema di giardino extraurbano caratterizzato da un grande prato antistante la villa. Nel 1823 il principe Stanislao Poniatowskyacquistò la proprietà, che fu venduta dai suoi eredi nel 1855 alla baronessa Fiorella Favard de l'Anglade.

Suzanne Bacheville, futura baronessa Favard, donna intelligente e di una certa cultura, ma non di nobile nascita, riuscì a trasformare la propria villa in un centro di cultura, dove si potevano incontrare i maggiori intellettuali ed artisti del tempo. La baronessa incaricò Giuseppe Poggi di eseguire i lavori di ammodernamento ed abbellimento dell'edificio e del giardino. L'architetto progettò una scuderia, un nuovo viale d'accesso sulla via Aretina e la costruzione di una cappella, in seguito decorata con affreschi di Annibale Gatti e Giovanni Duprè.

Il parco venne ristrutturato secondo il tipico schema all'inglese, furono piantati, oltre una gran quantità di piante autoctone (querce e lecci), numerosi alberi di gusto esotico tra i quali cedri del Libano e magnolie. I viali vennero bordati da olmi inframmezzati da siepi di rose. L'impianto classico del giardino antistante la villa fu mantenuto, con le sue siepi di alloro potate in forme geometriche, e ornato da una vasca circolare e vasi con piante di limone. Fu mantenuto anche il piccolo labirinto di bosso di cui adesso si sono perse le tracce.

Furono costruite due serre in ferro e vetro per il ricovero dei limoni e delle piante tropicali. Con la morte della baronessa Favard (1889) iniziò il periodo di decadenza, che la videro trasformata in ospedale militare dal 1917 al 1922 e che culminò con l'occupazione della villa da parte delle truppe tedesche durante l'ultima guerra mondiale.

Nel 1949 tutto il complesso fu dato all'Opera Pia Madonnina del Grappa. Negli anni settanta, l'apertura della via Rocca Tedalda ed il frazionamento dell'intera proprietà ne alterò definitivamente la struttura originaria, separando la villa dal grande viale d'accesso sulla via Aretina, dalla cappella gentilizia e dal parco.

Attualmente il parco è di proprietà del Comune di Firenze ed è sede distaccata del Conservatorio musicale Luigi Cherubini.

 

 

museo di Casa Martelli

Affascinante scrigno che contiene ancora oggi opere importanti, scarsamente conosciute, Palazzo Martelli svela al pubblico le stanze "paese" a piano terra, l'elegante scalone, la magnifica quadreria con le stanze del piano nobile, i saloni giallo e rosso, la cappella, il salone da ballo.

Grazie all'acquisto da parte dello Stato dello Stemma che Donatello fece per Roberto Martelli, scelto da una commissione di esperti per la risoluzione dell'Eredità Bardini, nel 1998 si è giunti alla donazione dell'immobile e della sua vincolata collezione. Sono quindi circa dieci anni che il palazzo, appartenuto per secoli alla nobile ed antica casata, e passato in proprietà alla Curia fiorentina, a cui lo aveva lasciato Francesca Martelli alla sua morte nel 1986, è divenuto di proprietà dello Stato italiano. 

 

 Da quel momento in poi sono iniziati i lavori strutturali e impiantistici, che hanno reso visitabile questo unicum storico-culturale, preservato nel suo carattere, ma reso funzionale e fruibile secondo le norme di legge attuali. Il nuovo Museo viene così ad inserirsi come un “gioiello” nella già ampia offerta museale fiorentina: una casa-museo, non frutto di una ricostruzione postuma, ma derivata dalla stratificazione secolare della vita di una delle più antiche famiglie fiorentine. A un passo da piazza del Duomo, sull'antica via della Forca, si trova infatti la “casa” che, per conto di Niccolò e Giuseppe Maria Martelli – Arcivescovo di Firenze dal 1721- l'architetto Bernardino Ciurini, i pittori Vincenzo Meucci, Bernardo Minozzi e Niccolò Contestabile, con lo stuccatore Giovan Martino Portogalli, trasformarono a partire dal 1738 nel palazzo che vediamo adesso. Attraverso le stanze ristrutturate, secondo il gusto dell'epoca, si venne a creare un percorso circolare per rendere più godibile la collezione agli ospiti-visitatori di quella che oggi rappresenta l'ultimo esempio fiorentino di raccolta costituita fra Sei e Settecento in mano pubblica, ricca di capolavori come l'Adorazione del Bambino, di Piero di Cosimo, i due pannelli nuziali del Beccafumi, le magnifiche tele di Luca Giordano e Salvator Rosa, ma anche di oggetti, di mobili e di tappezzerie e decorazioni antiche.Questo nuovo Museo dello Stato intende divenire oggetto e meta di interessi, secondo la moderna ottica di fruizione, con la costituzione di supporti didattici e di accoglienza, atti a creare occasioni di visita, d' incontro o di ospitalità, come manifestazioni artistiche, letterarie e musicali, riproponendo in veste pubblica quello che fu l‘originario spirito della Famiglia.

 

palazzo medici riccardi - Galleria luca giordano

LE MURATE/PAC

Commissioned by the Cultural Direction of Florence, Le Murate. Contemporary Arts Projects offers exhibitions, meetings, performances and workshops focused on the themes and the artistic languages of the contemporary world with an interdisciplinary slant. The Magazines Hall and the Residences for artists are offered as a place of learning and artistic development. Additionally, Le Murate. Contemporary Arts Projects is a center of research and artistic production for the city and about the city.

 

 

 

VILLA FAVARD

Villa Favard, which in the past was also called "Palagio dei pini" (Palace of the pines), belonged to the Cerchi and then to the Bartolini families. At the beginning of the 16th century, Zanobi Bartolini commissioned the architect Baccio d`Agnolo to design the garden. Prince Stanislao Poniatowsky, who had bought the villa in 1823, sold it to baroness Favard in 1855. The new owner transformed the villa in a sort of meeting centre for the most important men of letters and art of the time. 

This was the period in which architect Giuseppe Poggi, who worked a lot in Florence, renovated the villa and its garden.  Poggi realized a new approach to the villa, the stables and a chapel, which was then decorated with frescoes by Dupré and Gatti. The park was transformed into an English garden, where exotic plants were bedded.  Baroness Favard died in 1889 and the villa experienced a long period of decadence. During World War II the German troops occupied the building; then, at the end of the war, in 1949, the villa was given to the "Opera Madonnina del Grappa", a Florentine charitable institution.  Due to the urbanistic changes that have concerned this part of Florence and to the opening of a new road, the villa has been separated from the chapel and the park, which now belongs to the Municipality of Florence.

 

MUSEO DI CASA MARTELLI

 

The Casa Martelli Museum in Florence (Museo di Casa Martelli) is a historic house with a family history going back to the days of the Medici, giving an authentic insight into a nobleman’s home. It has always remained within the same family and is the only museum-house in Florence that has not been refurbished by later owners, 

Martelli is a family of bankers whose wealth and political power rose together with that of the Medici’s. The history of Casa Martelli starts in the 15th century when they bought their first property in Via Zanetti. Over time this property expanded and reached its current dimension in the mid-18th century, occupying almost the entire block between the Medici Chapels, Via Cerretani and Borgo San Lorenzo.

The Martelli’s were passionate art collectors and as a consequence Casa Martelli holds an impressive collection of paintings, with works from artists like Piero di Cosimo, Luca Giordano, and Domenico Beccafumi. Just like in the The Palatine Gallery, the paintings are displayed according to the 17th century tradition of covering entire walls.

A number of rooms are decorated with frescoes that apply the trompe l’oeil effect, most notably the Sala Giardino d’Inverno (Winter Garden Room), which was to make up for the fact that the house did not have an actual outside garden.

 

 

 

PALAZZO MEDICI RICCARDI - GALLERIA LUCA GIORDANO